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Il rapporto con la bilancia è qualcosa di molto soggettivo: c’è chi non si pesa mai, tanto da non avere neppure la bilancia in casa, chi invece si pesa tutti i giorni, ma rigorosamente al mattino, svestito e a digiuno e chi lo fa più volte al giorno e in situazioni diverse: ad esempio dopo aver fatto attività fisica o prima e dopo aver mangiato. Soprattutto durante una dieta, il peso della bilancia diventa una vera ossessione e capita che quel numerino acquisti il potere di cambiarci l’umore della giornata, diventando il nostro giudice quotidiano che ci dice se siamo stati bravi oppure no! Ma da cosa dipendono le oscillazioni di peso che vediamo da un giorno con l’altro sulla bilancia? E quanto dovremmo darci davvero importanza? Per rispondere a questa domanda dobbiamo partire dalla nostra fisiologia e sapere che 1 chilo di massa grassa corrisponde a circa 7000 calorie. Se prendiamo come riferimento un uomo di media corporatura che mantiene il proprio peso mangiando 2000 calorie al giorno, appare chiaro che, anche digiunando un giorno intero, al massimo taglierà 2000 Kcal, non certo 7000 e, se anche il giorno dopo la bilancia registrasse 1 chilogrammo in meno, non sarebbe totalmente

Negli ultimi anni, complice un marketing ben congegnato, c’è stato un vero e proprio boom nell’ acquisto di apparecchi utili a centrifugare, estrarre e spremere la frutta. E, in effetti, nell’immaginario comune, un centrifugato di mela e carota o un estratto di melograno e zenzero evocano subito un messaggio di salute e benessere: un vero e proprio pieno di antiossidanti, vitamine e sali minerali, nonché un modo rapido e veloce per raggiungere quotidianamente il fabbisogno richiesto di frutta. Ma è davvero così? E’ un’abitudine sana e utile da introdurre quotidianamente nella nostra alimentazione? In realtà, se analizziamo davvero il contributo che questi drink apportano alla nostra dieta, noteremo che ci sono diversi elementi non propriamente vantaggiosi: 1. Benché bere un succo sia sicuramente rapido e pratico, questo ci impedisce di masticare, cosa fondamentale per raggiungere e mantenere un buon livello di sazietà. La frutta va addentata e morsicata. 2. Gli zuccheri contenuti in estratti e centrifughe vengono liberati dalle cellule, contribuendo ad alzare il quantitativo quotidiano di zuccheri liberi che, come ben sappiamo, deve essere sempre tenuto il più possibile basso. Ed è proprio l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) a far rientrare gli zuccheri di centrifughe, succhi ed estratti nel conteggio degli zuccheri

“Questo integratore alimentare è magico”; “ho perso 5 chili in una settimana mangiando a volontà”; “la mia amica mi consiglia di…”. Idee, pozioni, rimedi miracolosi che oltre ad essere inutili, possono anche portare a problemi di salute. Da non seguire se si vuole perdere peso in modo corretto. Diete miracolose, super-cibi, pillole magiche: i social network e i siti dedicati all'alimentazione sono pieni di consigli per perdere peso in tempi record o per recuperare quell’energia in caduta libera durante l’autunno. Sbagliato affidarsi al passaparola, agli oracoli: si rischia di far proprie idee false e a volte pericolose per il benessere. Insieme all’esperta, Flavia Bernini, biologa, nutrizionista, sfatiamo qualche mito e basiamoci sul concreto. Bere succo di limone per perdere peso. “Non è vero. Questo frutto non ha alcun impatto sulla perdita di peso. Come agrume è un'importante fonte di vitamina C, ma niente di più”. Sicuramente la sua acidità e chissà, forse anche l’immagine del limone sulle confezioni di detersivi e sgrassatori, ne rafforza l’idea di un effetto “sciogli grassi”, ma questo ovviamente non ha alcuna attinenza con la realtà. Andando a indagare l’origine di questa bufala troviamo che viene sottolineato il legame tra perdita di peso e contenuto in fibra del limone, soprattutto pectina. Aldilà del fatto

Quante volte, non riuscendo a perdere peso, ci siamo detti “avrò il metabolismo lento”! E quante volte ci siamo domandati se ci fosse qualcosa che potesse accelerarlo, permettendoci così di bruciare più calorie senza grandi sforzi!Ma esiste davvero il “metabolismo lento”? E soprattutto, ci sono dei modi per poterlo accelerare? Per rispondere a queste domande dobbiamo capire cos’è il metabolismo. Senza addentrarci nella biochimica possiamo definire il metabolismo come la quantità di calorie, ossia di energia, di cui il nostro organismo necessità per vivere e svolgere tutte le sue attività quotidiane. Se introduciamo più calorie del necessario, tale eccesso verrà convertito in grasso, se invece ne introduciamo meno, utilizzeremo proprio quelle riserve adipose per ottenere l’energia che ci manca e quindi, dimagriremo.Quello appena descritto è il metabolismo totale che viene tecnicamente definito come TDEE (Total Daily Energy Expenditure), ossia spesa energetica giornaliera ed è costituito da 3 componenti principali: 1. Il metabolismo Basale che corrisponde all’energia minima di cui abbiamo bisogno per mantenerci in vita. In termini più semplici: se rimanessimo a letto tutto il giorno senza fare nulla, avremmo comunque bisogno di un quantitativo minimo di energia per mantenere le nostre funzioni vitali, come la respirazione, il battito, la temperatura. Il

C’è chi al risveglio strapazza uova e prepara pancake, chi non rinuncia a passare al bar per cappuccio e brioches e chi, invece, beve solo un caffè,Ma quale dovrebbe essere la colazione migliore? Quali abitudini dovremmo introdurre per renderla sana ed equilibrata? Approfondiamo le caratteristiche di questo pasto per sfatare qualche falso mito e coglierne gli aspetti essenziali. “Colazione da re, pranzo da principe, cena da povero” - VERO. Il famoso detto popolare che mette l’accento sull’importanza della colazione rispetto agli altri pasti trova conferma in diversi lavori che mostrano una potente associazione tra l’abitudine di fare colazione e una migliore gestione dei pasti successivi, una maggiore capacità di concentrazione e un migliore metabolismo insulinico. Può quindi valere la pena ripristinare l’abitudine della colazione laddove non ci sia e insegnare ai bambini a farla fin da piccoli. Saltare la colazione fa ingrassare - FALSO. Sono le calorie complessive della giornata a decretare se ingrasseremo o meno, non un singolo pasto. Il motivo per cui molte persone in sovrappeso non fanno colazione risiede nel fatto che, tipicamente, eccedono nella cena, che sta diventando sempre più il pasto principale. Imparare ad alleggerire la cena ed eventualmente il dopo cena, ripristinerà una sana fame mattutina

Carne fresca, rossa o bianca, conservata o processata: conosciamone le differenze, il loro ruolo nell’alimentazione e l’impatto sulla salute.La carne fresca è tessuto muscolare, costituito per il 20% da proteine, per il 2-10% da grassi e per la rimanente parte da acqua. Convenzionalmente le carni vengono suddivise in:- Carnirosse: bovino, vitello, maiale, agnello, cavallo, capra e selvaggina- Carnibianche: pollo, tacchino, coniglio.In media, le carni bianche, hanno un contenuto proteico maggiore, anche se in realtà nell’ambito di una dieta varia, in cui vengono alternate diverse fonti proteiche, la differenza si fa irrilevante. Sul fronte dei grassi la distinzione non è così netta e dipende non solo dal tipo di carne, ma anche dal taglio utilizzato. Se infatti, il petto di pollo è sicuramente la carne più magra, con 1 g di grassi ogni 100 g, a seguire troviamo la fesa di bovino, che appartiene alle carni rosse, mentre la coscia di pollo, benchè carne bianca, ha un contenuto in grassi maggiore.La classificazione tra carni rosse e bianche si fa invece più interessante se andiamo a vedere i dati dello IARC, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro. Le carni rosse, infatti, sono state classificate nel gruppo 2A, ossia tra le sostanze “probabilmente

Le calorie sono noiose, si sa! La sola idea di dover pesare gli alimenti e contare le calorie fa desistere molte persone dal mettersi a dieta. E il mondo del marketing questo lo sa molto bene. Ecco perché escono continuamente nuovi metodi dimagranti basati su principi diversi, alcuni più plausibili, come la dieta chetogenica, l’indice glicemico o il semi-digiuno, altri per niente, come i gruppi sanguigni, le intolleranze alimentari o le crono-diete, che danno l’illusione di poter perdere peso senza considerare le calorie

Il caffè è una delle bevande più consumate al mondo.E’ un alimento “voluttuario”, ossia non necessario nella nostra alimentazione, ma più che altro legato a momenti di piacere e socialità.Ma quali sono le sue proprietà? Fa bene, fa male, va limitato? Negli ultimi anni le ricerche riguardanti il consumo di caffè l’hanno ampiamente rivalutato, evidenziandone l’azione antiossidante e di protezione nei confronti di diverse patologie come il diabete, il Parkinson e il rischio cardiovascolare.Questi effetti sono da attribuirsi a diverse sostanze contenute nel caffè, come i polifenoli, gli acidi organici (tra cui l’acido clorogenico) e naturalmente la caffeina, che resta la sostanza sulla quale si concentrano la maggior parte degli studi.La caffeina è un alcaloide presente in natura in diversi frutti, semi e piante. La troviamo quindi nel caffè, ma anche nel thè, nel guaranà, nel cacao, nello yerba mate.E’ interessante ricordare che caffeina e teina sono esattamente la stessa sostanza.Le raccomandazioni sulla limitazione nel consumo delle bevande che contengono caffeina fanno riferimento ai suoi effetti psicostimolanti che, in dosi eccessive potrebbero tradursi in tachicardia, palpitazioni, tremori, nervosismo e insonnia. Le linee guida indicano come dose sicura i 400 mg di caffeina al giorno: più o meno 5 espressi. Questa dose si riferisce ad